23 Dic, 23

Federciclismo Campania

Un bellissimo regalo di Natale per tutti i cicloamatori: dopo mesi e mesi di intenso lavoro, il FantaGIRO è pronto a saltare in sella per una sfida appassionante dalla prima all’ultima pedalata. Sì, perché il nuovo progetto ciclistico ideato dai tre gruppi sportivi più importanti del Vallo di Diano – la ASD Bike in Tour di Sala Consilina, il Ciclo Team Tanagro di San Pietro al Tanagro e la Tortora Bikes di Polla – ha l’obiettivo di rilanciare l’attività di base nel Mezzogiorno d’Italia, aggregando tutte le principali gare amatoriali della Campania e della Basilicata in un unico calendario. Prove a cronometro, circuiti e corse di mediofondo: il ricco menu del FantaGIRO, che occuperà la scena per tutta la stagione 2024, coinvolgendo vecchi e nuovi appassionati delle due ruote. Come? Con una ricetta semplice e stimolante: gare relativamente brevi, un abbonamento a prezzo agevolato, una serie di vantaggi per chi parteciperà a tutte le prove in programma. Non solo eventi storici del panorama ciclistico regionale, ma anche corse inedite che susciteranno grande entusiasmo nei luoghi attraversati dal FantaGIRO. Scorci di bellezza a due passi dal mare e ai piedi delle montagne, da un capo all’altro della Campania, con una gradita e piacevole divagazione in Basilicata: la nuova manifestazione è pronta a dipingere di passione le strade e le piazze che accoglieranno la carovana del FantaGIRO.

In attesa di scoprire il calendario completo e i partner della nuova gara a tappe – che saranno presentati in un prossimo incontro con la stampa – appassionati e amatori potranno prendere confidenza con il FantaGIRO collegandosi all’indirizzo Internet https://www.circuitofantagiro.it/, dove si potranno consultare anche il regolamento e le altimetrie di tutte le corse. Il FantaGIRO continuerà a pedalare anche sui principali social media, dove il popolo delle due ruote potrà condividere la propria passione per il ciclismo e scambiare impressioni e commenti su ciascuna corsa. Un’avventura fatta di parole e scatti, fughe e braccia alzate: il potere misterioso e seducente della bicicletta. Che, ieri come oggi, è ancora capace di rapire gli occhi e il cuore.

di  Carmine Marino

19 Dic, 23

Consigli per l’allenamento: Gennaio è il mese per costruire le BASI della tua preparazione atletica.

Inverno è: giornate corte, temperature basse, sospensione degli impegni agonistici, sensi di colpa acuiti dalle calorie in più introitate durante le feste, nelle serate trascorse in buona compagnia ed all’insegna della convivialità. Così il mese di Gennaio è fondamentale punto di partenza per l’appuntamento in vista della nuova stagione agonistica, sia che tu sogni di vincere la classifica del Fantagiro, o semplicemente di non fare troppa fatica a seguire gli amici nei giri domenicali con più dislivello.

Se hai approfittato dei mesi di novembre e dicembre per staccare un po’ la spina o per dedicarti ad attività collaterali come la palestra e la corsa a piedi, gennaio è finalmente il mese giusto per cominciare a prendere la bicicletta con maggiore costanza, perché il raggiungimento della migliore condizione atletica passa per una solida costruzione delle “basi” su cui innestare successivamente i lavori più specifici ed intensità più elevate.

E’ stato calendarizzato il Fantagiro e sono state ormai fissate le date delle maggiori Granfondo a cui vorremmo arrivare nella condizione più adeguata, ma il consiglio rimane sempre quello di non esagerare e di affrontare il programma di allenamenti con crescente gradualità: la preparazione evolverà e sarà tanto più durevole e solida, quanto più graduale sarà stata la condizione atletica predisposta. Le preparazioni possono essere differenti, così come i livelli di impegno richiesti dallo specifico obiettivo che ci si prefigge, così che per consigli più individualizzati rimane sempre opportuno rivolgersi ad un esperto di settore o in subordine alle piattaforme on line, anche gratuite.

Tuttavia la regola generale vuole che a gennaio si lavori su intensità non troppo elevate, consolidando la cosiddetta “zona del medio” (o Z3) per costruire la base aerobica su cui andare, nei mesi successivi ad innestare i lavori a più alta intensità.

Lo si fa accumulando un buon quantitativo di volume, prediligendo uscite tranquille a bassa intensità, senza pensare troppo alla frequenza cardiaca ed alla potenza, cercando piuttosto di evitare le salite più dure che innalzano l’impegno cardiaco ed il conseguente raffreddamento repentino delle discese invernali.

L’ideale è quello di riservarsi queste uscite lunghe per il weekend, magari con la giusta compagnia di amici per affrontare senza stress 3-4 ore di bici (senza troppe pause al bar!!).

A questo tipo di lavoro possono poi essere complementari degli allenamenti più corti e con richiami ad intensità più elevate, distribuiti almeno per 2/3 volte nell’arco della settimana a seconda dell’impegno che si può dedicare alla bici ed ai necessari tempi di recupero fisiologicamente richiesti dal nostro fisico.

A tale scopo può servire la capacità latticida indotta da discipline come il ciclocross o la mtb, utili anche a variare la monotonia del gesto atletico. Ma negli ultimi anni la fanno da padrone gli esercizi svolti indoor sui rulli, dove intensità e pendenze costanti possono essere simulate senza difficoltà anche dai ciclisti meno esperti.

Il rullo rappresenta una validissima alternativa per ovviare alle giornate corte ed alle condizioni climatiche avverse, anche perché gli studi hanno ormai evidenziato come la performance atletica si abbassa al di fuori del range ottimale (dai 10 ai 25 gradi centigradi), senza considerare il rischio connesso ai malanni di stagione causati dallo sbalzo termico. L’opzione rullo consente poi di utilizzare piattaforme per l’allenamento come solo esemplificamente Rouvy, bkool e zwift, per rafforzare gli stimoli psicologici all’allenamento, sfidando le grandi salite del ciclismo o gli amici connessi da un altro luogo.

Ovviamente anche i benefici dei rulli hanno un limite, come la maggiore sudorazione che nel tempo può causare problemi di salute, ed i tempi di recupero dello sforzo decisamente più lunghi ed in grado di peggiorare (anziché migliorare!) lo stato di forma.

La chiave giusta per costruire una condizione atletica duratura rimane dunque la gradualità di cui abbiamo accennato sopra, non disgiunta dalla costanza dello sforzo.

Concentrare l’allenamento solamente nel week end non assicura al fisico gli input necessari ad acquisire la memoria dello sforzo in grado di far crescere la condizione fisica; al contrario, i richiami di intensità variabile durante la settimana (si pensi alle classiche sfr) stimolano i muscoli ad uno sforzo più vario ed in grado da prestarsi a fondamenta per i mattoncini sui quali si innalzerà la costruzione nei prossimi mesi, adeguata ad affrontare e sostenere sforzi massimali come lo sprint che ci aspetta alla prima tappa di Saviano o il fuorisoglia prolungato della tappa dei templi di Paestum.

Appuntamento a febbraio per condividere altre riflessioni. Fermo restando che se la rubrica riscuote successo (commenti, condivisioni, like) possiamo addentrarci su tematiche più specifiche, coinvolgendo esperti di settore.           

13 Dic, 23

Importanza della biomeccanica nel ciclismo

La biomeccanica è una scienza multidisciplinare che comprende concetti di anatomia, fisiologia, chinesiologia, ortopedia e bioingegneria.

L’obiettivo principale è studiare la relazione tra alcune strutture fisiologiche quando indotte e stimolate dal movimento.

BIOMECCANICA NEL CICLISMO

Nel ciclismo, tutto questo viene studiato prima nella correlazione con la postura di una persona in posizione neutra, e poi nella correlazione di un veicolo meccanico, infatti la bicicletta è la parte più importante del ciclo.

“La posizione della bicicletta”, chiamata in gergo, è sempre stato un capitolo importante fin dai tempi di Coppi e Bartali. Da allora, hanno riconosciuto l’importanza della corretta posizione della sella.

Naturalmente, in una metodologia molto empirica, nel tempo, si perfeziona grazie alle nuove tecnologie e ai nuovi materiali, vengono garantite consulenze sempre più qualificate e migliori risultati.

IL BIOMECCANICO

Colui che deve studiare e sviluppare la corretta ergonomia e postura del soggetto sul mezzo meccanico. Si tratta di una figura professionale che, al momento della valutazione, s’interfaccia con un individuo che potrebbe essere in perfetta forma fisica o con eventuali problemi fisici o posturali. Pertanto, il compito dello specialista è quello di mostrargli i limiti a cui può tendere il proprio fisico. In questo percorso diventa fondamentale l’affiancamento con altri professionisti quali fisioterapisti, osteopati, ortopedici, medici sportivi e formatori per diagnosticare e risolvere problemi che interessano le articolazioni e il sistema scheletrico.

Considerando le problematiche e le variabili che troviamo nel nostro corpo, il lavoro di equipe acquista sempre più valore. Ci permette una visione multidisciplinare sul problema e fornisce all’atleta un risultato di massima qualità.

LA VALUTAZIONE BIOMECCANICA SERVE SOLO PER ATLETI PROFESSIONISTI O ANCHE PER CICLO AMATORI?

Oggi, sempre più professionisti e dilettanti si rivolgono al biomeccanico cosa sta cambiando? Si può dire che inizialmente, lo “studio della posizione in sella” mirava principalmente a migliorare le prestazioni e il comfort dell’atleta. Ma oggi, il corretto posizionamento della sella può prevenire molte complicazioni posturali che possono causare vere e proprie patologie che colpiscono muscoli, tendini e sistema scheletrico.

Quindi, considerando il numero sempre maggiore di appassionati che si cimentano nel ciclismo, seppur con ritmi e distanze diverse, la Valutazione Biomeccanica è di notevole importanza che sia un ciclista professionista, un gran fondista o un ciclo- amatore.

Partendo dal presupposto che il movimento del ciclista è un insieme di forze e leve che si devono muovere su tre punti fissi (piedi, bacino e mani), dobbiamo cercare di ottimizzare questo lavoro con una postura che favorisca il miglior equilibrio funzionale muscolare.

Oggi fortunatamente, rispetto al passato l’uso di materiale tecnologico e computerizzato ci permette di poter studiare in modo più preciso l’equilibrio e la forza che il soggetto riesce ad imprimere sulla bici.

13 Dic, 23

La fotografia più bella del 2023

La stagione professionistica 2023 è stata indubbiamente tra le più esaltanti degli ultimi anni. Merito delle nuove stelle del World Tour, che interpretano tutte le corse ed ogni chilometro delle stesse, alla stregua dell’ultimo chilometro di un mondiale.

La stagione 2023 ha celebrato la gloria con il podio giallonero della Jumbo al Tour e con la vittoria di Pogacar al Lombardia, ma ha anche vissuto momenti di sconfitte clamorose come quella del medesimo asso della UAE alla Grande Boucle o il ritiro di Remco Evenepoel dal Giro d’Italia.

Tutti i momenti più rilevanti sono stati immortalati dai migliori fotografi del circuito mondiale per rimanere indelebili nella memoria di tutti noi tifosi. Eppure le maggiori testate giornalistiche mondiali concordano su una cosa: la foto simbolo del 2023 rimane quella scattata sul Poggio di San Remo, poco prima che Van Der Poel scattasse per andare a conquistare la sua prima Classicissima di Primavera. Quattro tenori, tra i quali il nostro TopGanna, mentre si lasciano dietro il resto del gruppo scaricando a terra wattaggi impensabili per noi amatori.

E voi cosa ne pensate? Ci piacerebbe sapere qual’è il vostro punto di vista circa la foto più iconica dell’ultima stagione World Tour. Siete invitati ad indicarla nei Commenti, accompagnandola con una sintetica motivazione. (Articolo redazionale Fantagiro)

11 Dic, 23

Giornata dello sport a Polla. Mostaccioli vince il 1°memorial “Rocco Giuliano”

Una bellissima giornata di sport vissuta a Polla nell’ambito dell’iniziativa “La Domenica Sportiva … a Polla”, organizzata dal Comune in collaborazione con le associazioni sportive locali. Momento clou della giornata è la corsa ciclistica in ricordo di Rocco Giuliano, organizzata dalle associazioni sportive Tortora Bike, Bike in Tour Vallo di Diano, Meridiana Pro Cycling Team e Asd Club 90 a cui hanno partecipato oltre cento ciclisti provenienti da tutta Italia su un circuito di 11 chilometri da ripetersi sette volte. La gara ha visto l’affermazione, in seguito a una lunga fuga a tre, di Antonio Mostaccioli, della Team Bike Pancalieri, con il pettorale numero 74, che si è imposto, in volata, dopo poco più un’ora di gara, su Giuseppe Tranzillo e Giuseppe Bianco.