18 Apr, 24

Per pedalare correttamente in gruppo ci sono una serie di regole fondamentali da seguire ma è sorprendente quante poche siano le persone che le conoscono.

*1 Non è una gara

Un’uscita in gruppo NON é una gara, sono girate per stare insieme e divertirsi. Non dovete “attaccare” dalla testa del gruppo o cercare di dimostrare a tutti quanto siete forti. Per fare quello ci sono le gare.

*2 Manubrio contro manubrio

Questa è probabilmente la regola più importante. Ogni volta che si pedala in gruppo, si dovrebbe correre a due a due, fianco a fianco (con solo pochi centimetri di distanza, non c’è bisogno che ci passi un autobus tra voi e il corridore accanto a voi) e si dovrebbe essere perfettamente manubrio contro manubrio con l’altezza delle leve allineata. Mai fare uno sprint e interrompere il flusso. Anche se siete in prossimità di una curva, state fianco a fianco e girate come una macchina ben oliata. Correre con il manubrio avanti rispetto a quello del corridore accanto a voi si chiama “andare a mezza ruota”, ed è un grosso passo falso.

Sta a voi tenere il passo del corridore più lento accanto a voi. E per carità, tenete il lato della strada, non c’è bisogno di occupare tutta la corsia e infastidire gli automobilisti. Come per ogni cosa, vi è una eccezione alla regola. Se c’è un numero dispari di corridori nel gruppo e non avete nessuno al vostro fianco, dovreste inserirvi tra i due corridori davanti a voi, con la ruota anteriore tra le loro due ruote posteriori. ride

Questo permette ai corridori dietro di voi di rimanere manubrio contro manubrio e di tenere il gruppo saldamente insieme. I corridori dietro di voi dovrebbero stare con le ruote anteriori su entrambi i lati della vostra ruota posteriore. Non va bene stare direttamente dietro al corridore davanti a voi e lasciare uno spazio al vostro fianco.

Ora, prima che vi scaldiate e diciate che correre a cavallo tra le ruote dei corridori davanti non è sicuro, vorrei sottolineare che se tutti pedalano tenendo manubrio contro manubrio come dovrebbero, potete star certi di avere uno spazio di manovra della larghezza di un manubrio, e questo dovrebbe essere più che sufficiente. Quindi, anche se i due corridori davanti a voi si toccano, dovreste avere abbastanza spazio. State tranquilli, è una posizione sicura.

*3 Staccarsi dal gruppo

Quando siete stanchi di pedalare davanti e vi sembra ora di andare indietro, assicuratevi che il corridore al vostro fianco lo sappia.  Una volta che vi siete messi d’accordo su cosa fare, controllate rapidamente che non ci sia nessuno che si sovrapponga alla vostra ruota posteriore, quindi entrambi spostatevi lentamente e gradualmente verso l’esterno e lasciate passare il gruppo in mezzo.  Non virate a lato improvvisamente; staccatevi gradualmente e con calma.

*4 Passare avanti

Quando I due corridori davanti a voi si staccano, è compito vostro passare avanti e tirarvi dietro il gruppo. Se non volete andare davanti perchè siete stanchi o meno in forma del resto del gruppo, ormai è troppo tardi.  Se siete in seconda linea, dovete passare alla testa.

Non accelerate e non uscite dalla formazione manubrio contro manubrio. Mantenendo una velocità costante, infilatevi nello spazio e passate alla testa (vedi sotto). Quando I due corridori davanti a voi si staccano, non rallentate guardandovi attorno come se non sapeste perchè mai si stiano staccando. Mantenete la velocità e passate avanti senza esitazione.

*5 Troppo stanco per passare in testa

Se non volete andare in testa, state dietro e lasciate che i corridori che stanno scalando dalla testa del gruppo si infilino davanti a voi. Non va bene continuare ad andare avanti per poi guardarsi intorno persi e confusi e rallentare perchè non si è abbastanza in forze per essere davanti.

Se per qualsivoglia motivo vi trovate in testa, andate avanti e fate quella che si chiama una ‘tirata simbolica’.  Andate in testa per qualche secondo, accordatevi con il corridore a fianco a voi di staccarvi entrambi e andate indietro.

*6 Buchi nel gruppo

Non dovrebbero esserci ‘buchi’ quando si pedala in gruppo.  Appena vedete un ‘buco’, colmatelo con movimenti calmi e regolari. Non c’è bisogno di scattare e poi frenare bruscamente, colmate questi buchi gradualmente appena li vedete. I buchi non ci devono essere perchè chi sta dietro prende vento e il flusso del gruppo si interrompe.

*7 Muoversi all’interno del gruppo

Se dovete andare in fondo al gruppo o avete bisogno di allontanarvi dal ciglio della strada perchè è danneggiato o ostruito, fatelo in modo regolare.  La chiave del pedalare in gruppo è fare le cose gradualmente e in modo regolare.

Anche se c’è un corridore a fianco a voi quando vi muovete verso il lato della strada, se lo fate gradualmente l’altro ciclista avrà tempo di seguire le vostre mosse con naturalezza.  Se fate qualcosa all’improvviso probabilmente causerete un incidente.  Questo è importante da capire anche nel caso in cui vi stacchiate o colmiate un buco.

*8 Ostacoli e segnalazioni manuali

Questa è una regola molto importante. Ci sono ciclisti in gruppo che hanno l’abitudine di urlare.

Quando vedete una buca sulla strada, non va assolutamente bene urlare “Buca!” a squarciagola e poi evitarla all’ultimo momento. Anche urlare “Sto rallentando!” non va bene se state rallentando.  Se non capite che il corridore davanti a voi sta rallentando, forse è meglio stare a casa la domenica pomeriggio, tra l’altro patirete meno.

Si deve avvertire che c’è un ostacolo solo con una segnalazione manuale.  Ciò non vuol dire indicare qualcosa per 5 minuti dopo che lo avete superato.  Quando vedete un ostacolo sulla strada avanti a voi, muovete la mano verso il basso e fate un segnale che consenta ai corridori dietro di voi di sapere da che parte andare per evitarlo. Solitamente un veloce movimento laterale della mano è abbastanza.

Se notate l’ostacolo solo all’ultimo momento, passateci sopra!  Meglio forare che far cadere tutto il gruppo. A proposito di ostacoli, è meglio indicare solo quelli che vale la pena di indicare.

“E quali ostacoli vale la pena di indicare?” . Semplice.  Vale la pena indicare qualsiasi oggetto che potrebbe comportare danni a biciclette o persone dietro di voi.  Per favore, non indicate tombini a meno che siano infossati nel terreno o con fessure pericolose, e non indicate foglie o piccole crepe nell’asfalto, e di certo non indicate ostacoli nella corsia accanto.

*9 Urlare No!

Come detto sopra, non si deve assolutamente urlare.   Non si vedono mai professionisti in giro per l’Europa durante I loro allenamenti pre-stagione che urlano “Macchinaaaaaaaaaa…Bucaaaaaa……Occhiooooo!”

Il problema è questo: quando siete a più di due corridori di distanza dalla persona che urla, potete solo sentire un urlo indistinto e incomprensibile.   E così quando tutti dovrebbero tenere gli occhi aperti e notare cambi di velocità e ostacoli in genere, improvvisamente la maggior parte dei ciclisti si mettono a guardarsi intorno chiedendosi di quale ostacolo si tratti.

Infatti nessuno sa se avete appena urlato “Buca!” e non l’avete indicata, così che alcuni ciclisti si mettono a scrutare il terreno a destra e a manca cercando una buca immaginaria.  Altri corridori allungano il collo pensando che abbiate urlato “Macchina!”, e altri si guardano indietro pensando che abbiate urlato “Giorgio ha foratoooo!”.  Urlare è assolutamente vietato!

*10 Rallentare e regolare la velocità

Questa è probabilmente la maggior causa di incidenti quando si pedala in gruppo.  Per qualche strana ragione, quando qualcuno rallenta davanti a loro, molti ciclisti si buttano sui freni e li schiacciano fortissimo, così da quasi slittare e far cadere tutto il gruppo.

Si dovrebbe pedalare appena a lato del corridore davanti, così che quando rallenta voi potete o smettere di pedalare e leggermente sovrapporre la vostra ruota anteriore con la sua posteriore, o azionare I freni con regolarità, usando ancora la sovrapposizione delle ruote come cuscinetto per non rallentare troppo improvvisamente per I corridori dietro di voi.

.

13 Dic, 23

Importanza della biomeccanica nel ciclismo

La biomeccanica è una scienza multidisciplinare che comprende concetti di anatomia, fisiologia, chinesiologia, ortopedia e bioingegneria.

L’obiettivo principale è studiare la relazione tra alcune strutture fisiologiche quando indotte e stimolate dal movimento.

BIOMECCANICA NEL CICLISMO

Nel ciclismo, tutto questo viene studiato prima nella correlazione con la postura di una persona in posizione neutra, e poi nella correlazione di un veicolo meccanico, infatti la bicicletta è la parte più importante del ciclo.

“La posizione della bicicletta”, chiamata in gergo, è sempre stato un capitolo importante fin dai tempi di Coppi e Bartali. Da allora, hanno riconosciuto l’importanza della corretta posizione della sella.

Naturalmente, in una metodologia molto empirica, nel tempo, si perfeziona grazie alle nuove tecnologie e ai nuovi materiali, vengono garantite consulenze sempre più qualificate e migliori risultati.

IL BIOMECCANICO

Colui che deve studiare e sviluppare la corretta ergonomia e postura del soggetto sul mezzo meccanico. Si tratta di una figura professionale che, al momento della valutazione, s’interfaccia con un individuo che potrebbe essere in perfetta forma fisica o con eventuali problemi fisici o posturali. Pertanto, il compito dello specialista è quello di mostrargli i limiti a cui può tendere il proprio fisico. In questo percorso diventa fondamentale l’affiancamento con altri professionisti quali fisioterapisti, osteopati, ortopedici, medici sportivi e formatori per diagnosticare e risolvere problemi che interessano le articolazioni e il sistema scheletrico.

Considerando le problematiche e le variabili che troviamo nel nostro corpo, il lavoro di equipe acquista sempre più valore. Ci permette una visione multidisciplinare sul problema e fornisce all’atleta un risultato di massima qualità.

LA VALUTAZIONE BIOMECCANICA SERVE SOLO PER ATLETI PROFESSIONISTI O ANCHE PER CICLO AMATORI?

Oggi, sempre più professionisti e dilettanti si rivolgono al biomeccanico cosa sta cambiando? Si può dire che inizialmente, lo “studio della posizione in sella” mirava principalmente a migliorare le prestazioni e il comfort dell’atleta. Ma oggi, il corretto posizionamento della sella può prevenire molte complicazioni posturali che possono causare vere e proprie patologie che colpiscono muscoli, tendini e sistema scheletrico.

Quindi, considerando il numero sempre maggiore di appassionati che si cimentano nel ciclismo, seppur con ritmi e distanze diverse, la Valutazione Biomeccanica è di notevole importanza che sia un ciclista professionista, un gran fondista o un ciclo- amatore.

Partendo dal presupposto che il movimento del ciclista è un insieme di forze e leve che si devono muovere su tre punti fissi (piedi, bacino e mani), dobbiamo cercare di ottimizzare questo lavoro con una postura che favorisca il miglior equilibrio funzionale muscolare.

Oggi fortunatamente, rispetto al passato l’uso di materiale tecnologico e computerizzato ci permette di poter studiare in modo più preciso l’equilibrio e la forza che il soggetto riesce ad imprimere sulla bici.